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SECOLI DI STORIA NELLE CALZE

SECOLI DI STORIA NELLE CALZE

Storia lunga quella della calza, indossate anche nella civiltà egizia: nelle tombe dei faraoni sono stati ritrovati frammenti di calze, in Cina, nell’antichità, era ritenuto molto sconveniente mostrare i piedi nudi in pubblico, i pastori e i contadini dell’antica Grecia, prima dei sandali, si infilavano ai piedi i calzari, anche gli antichi Romani usavano avvolgere le gambe con fasce di tela o di lana. La nascita della calza, però intesa in senso moderno, risale al Medioevo, quando la seta cominciò ad essere lavorata proprio per realizzare questo tipo di indumento. A indossare le calze, però, erano esclusivamente gli uomini le donne solo dopo secoli, quando fu concesso di mostrare le gambe. La scoperta delle calze da parte delle donne avviene intorno al 1300, Successivamente, intorno al 1400, le dame veneziane diffusero la moda delle calze lunghe, ricamate a mano. La costosa produzione manuale, fu soppiantata presto, però, dalle macchine. Fu l’inglese William Lee a ideare nel 1589 il primo telaio per produrre le calze in serie. Qualcuno riuscendo a copiarla la riprodusse in America, che era già stata colonizzata dagli inglesi. Nel Seicento in Inghilterra vennero censiti circa seicento telai adatti a fabbricare calze. La successiva invenzione dei telai meccanici incrementò ancor più la produzione allargando il mercato. Nate per esigenze maschili le calze trovarono terreno fertile nel fantasioso mondo femminile. Sarà il Novecento, ad iniziare dagli Anni Venti, con l’invenzione del rayon – ribattezzato “seta artificiale” ad allargare ampiamente le fasce di mercato: le calze, fabbricate con il nuovo materiale che dava alle gambe una piacevole velatura, diventarono accessibili ad una più larga fascia della popolazione e si diffusero velocemente, verso la fine degli Anni Trenta per assistere ad una vera e propria rivoluzione epocale. Fu il francese studioso di chimica Eleuthère Irènèe DuPont de Nemours, immigrato nello Stato americano del Delaware, a creare il “Nylon”, inventato da Wallace H. Carothers: era questo nuovo prodotto la prima “fibra sintetica”, che veniva definita “resistente come l’acciaio e delicata come una ragnatela”. Nel 1940, con l’inizio della seconda guerra mondiale, la produzione di calze in nylon subì una brusca interruzione, soprattutto nei titoli più fini (la finezza del filato (o gauge in inglese) si misura calcolando il numero di aghi presente in un pollice. Altra “Unità di misura” usata per descrivere lo “spessore” della calza è costituita dai “Denari”: più basso è il numero di denari e più trasparente è l’indumento. Pur meno resistenti le calze più sottili erano le più richieste, e quelle tessute con un alto numero di denari, essendo meno trasparenti ancorché di maggiore durata, non erano preferite. Terminato il conflitto le calze riapparvero sul mercato. Una nota di colore: i soldati americani che sbarcarono in Italia nel 1944 per la liberazione, si racconta che, per ingraziarsi la popolazione femminile, distribuissero a piene mani proprio calze di nylon!Con gli anni Sessanta arrivò una ulteriore rivoluzione nei mondo della calzetteria, ancora una volta firmata DuPont, il colosso americano lanciò sul mercato il suo “elastam Lycra”. L’invenzione del collant da parte di Allen Grant, che lo concepì nel 1959 utilizzando il nylon come materiale, ebbe un grande successo imponendosi come nuovo strumento di moda, frutto dell’incontro fra la tecnologia ed i nuovi filati. L’inizio del Terzo Millennio si apre all’insegna della rivincita delle “vere calze”: innovative autoreggenti con LYCRA di ultima generazione. Da semplice accessorio di abbigliamento quale era in origine la calza è diventata con il tempo un complemento significativo dell’abito stesso, quasi una sua appendice: parte integrante e irrinunciabile di un modo di vestire e vivere la moda. Dietro ogni modello di calza ci sono attenti studi rivolti al passato al fine di cogliere suggestioni da riadattare in chiave moderna, si guarda all’evoluzione del colore, dello stile, del costume.